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COMPLESSO RESIDENZIALE VIA ELSA

HomeArchitetturaCOMPLESSO RESIDENZIALE VIA ELSA
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CLIENTE | Gammimprese S.R.L.
LUOGO | Poggibonsi
ANNO | 2000-2005

L’area d’intervento è posta al termine di Via Elsa, vicino alla vecchia linea ferroviaria Poggibonsi Colle Val d’Elsa, nel tratto in cui la ferrovia inizia a costeggiare il fiume Elsa. Il luogo ha decisamente caratterizzato il progetto. La forma sinuosa del fiume, le anse, gli argini, la presenza di alberi, la vecchia ferrovia, elementi di cui non si poteva non tenere conto. Ecco quindi che il fiume con il suo continuo movimento ha impresso al luogo un aspetto dinamico e l’edificio cercando di recepirne la forza  è diventato interprete attivo  di questo movimento, assecondando con tale scelta la natura ed il suo corso. Architettonicamente ciò ha portato  alla previsione di un  piano primo poggiante su pochi e massicci pilastri a sezione circolare, oltre che su tre vani scala dall’aspetto antropomorfo. Tali strutture che sembrano sorreggere l’edificio e tenerlo sospeso nell’aria, rispettano il senso di leggerezza e di ariosità che si respira nel luogo. Il volume dei tre piani abitati dell’edificio, assume esso stesso una forma organica; caratterizzato  da terrazze lungo i lati maggiori che si presentano sotto forma di tagli longitudinali nella cortina muraria, sottolineandone così lo sviluppo orizzontale; Le terrazze perdono la caratteristica di elemento aggiunto, per inserirsi in modo naturale nello svolgersi dei volumi, trasformandosi in tagli d’ombra che sottolineano i punti di snodo dell’intero edificio. Chiaro in tale senso è il punto di rotazione fra le due ali del complesso, dove l’angolo di  90° viene risolto con uno spazio esterno concavo ed uno convesso, contribuendo ala trasformazione dello spazio terrazza in spazio aperto dell’appartamento. Le terrazze cambiano il loro aspetto alle estremità dell’edificio, sottolineando con la diversità del materiale, il taglio che tali pareti danno al movimento del volume. Nelle testate, assumono quindi l’aspetto di uno strappo, di un’ultima spinta che il volume dà alla cortina muraria nell’estremo tentativo di continuare la sua crescita parallelamente al fiume. L’aspetto tettonico del piano terra stacca dall’aspetto organico dei piani in elevazione, coi quali mantiene un unico contatto nell’aspetto antropomorfo, il piede simbolo di una staticità dinamica. I tre volumi circolari che caratterizzano l’attico, annullano l’idea del tetto, quale elemento a chiusura di un organismo abitativo. Ecco quindi che la copertura diventa spazio aperto e vissuto.